Il flussometro del WC è un dispositivo poco noto ma fondamentale: monitora e regola la quantità d’acqua utilizzata ad ogni sciacquone, contribuendo a un impiego efficiente della risorsa idrica. In un periodo in cui il risparmio idrico e le norme ambientali stimolano la riduzione dei consumi domestici, questo apparecchio assume un ruolo strategico. Viene installato all’interno della cassetta di scarico o all’uscita del tubo di alimentazione, e funziona misurando il flusso d’acqua e modulando il volume erogato.
In caso di malfunzionamento o errata calibrazione, il WC può consumare più acqua del necessario, aumentando inutilmente il costo della bolletta. Conoscere il funzionamento del flussometro e la sua manutenzione è quindi utile non solo per risparmiare, ma anche per evitare fastidi come acque lente o scarichi incompleti.
Cos’è un flussometro del WC e dove si trova
Il flussometro è un dispositivo idraulico progettato per regolare in modo preciso la quantità d’acqua utilizzata ad ogni scarico del WC. Di norma si trova all’interno della cassetta oppure direttamente collegato alla tubazione di alimentazione dello sciacquone. La sua funzione è quella di controllare il volume d’acqua rilasciato, evitando sprechi e garantendo un’efficienza costante nel tempo.
Dal punto di vista tecnico, il flussometro è composto da una valvola che si apre e si chiude al momento del rilascio, una membrana o un pistone che calibra la quantità erogata e un sistema di taratura, generalmente accessibile dalla parte superiore della cassetta o da un pannello a muro. In alcuni modelli è presente anche un piccolo galleggiante o sensore che contribuisce a regolare il flusso, adattandosi alla pressione dell’impianto.
Quando le componenti interne si usurano – in particolare le guarnizioni, le membrane o le viti di regolazione – il flussometro può perdere efficienza, provocando perdite d’acqua, sprechi e scarichi incompleti. Per questo motivo è importante controllarne periodicamente il funzionamento, soprattutto in caso di anomalie come scarichi troppo lunghi, acqua che continua a scorrere o rumori insoliti dopo l’uso del WC.
Funzionamento e problemi da flussometro non funzionante
Il funzionamento del flussometro si basa su una risposta meccanica e idraulica: quando si preme il comando, la valvola si apre e la membrana si solleva. La quantità d’acqua che passa dipende da taratura e pressione; una volta raggiunto il livello, la valvola si chiude automaticamente. Se la taratura perde aderenza nel tempo, oppure se la valvola interna si intasa, il WC può scaricare troppo o troppo poco.
Un flussometro malfunzionante porta a due situazioni opposte: consumi eccessivi (fino a 10–12 litri per scarico, contro i 4–6 previsti) oppure scarichi inefficaci, sia per ignorare residui solidi. I segnali a cui prestare attenzione includono gorgoglii tra uno sciacquo e l’altro, acqua che continua a gocciolare nella tazza e rumori anomali durante il riempimento della cassetta.
Intervenire in autonomia è possibile se l’accesso alla taratura è semplice: aprendo il coperchio, è sufficiente pulire i filtri interni, lubrificare la membrana e riadattare la vite di chiusura. Tuttavia, se il problema persiste – ad esempio con perdite costanti o acqua che entra nella tazza – significa che la guarnizione interna o la valvola sono danneggiate ed è necessario rivolgersi a dei professionisti.
Quando intervenire da soli e quando serve un tecnico
Se la cassetta è facilmente accessibile e non presenta perdite impegnative, si può provare a risolvere il problema da sé aprendo il coperchio, verificando il pescaggio dell’acqua, pulendo la membrana e ricalibrando la vite di regolazione. In molti modelli, è sufficiente ruotare la vite fino a ottenere uno scarico pulito ma economico, rimanendo nel range di 4–6 litri. Tuttavia, non sempre il fai-da‑te basta. Ecco quando è meglio fermarsi:
- se la leva non riporta acqua alla cassetta completamente dopo lo sciacquone;
- se ci sono perdite visibili sotto la valvola o tra la cassetta e la tazza;
- se la vite di regolazione risulta bloccata o la membrana si è rovinata;
- se il problema coinvolge anche altri sanitari collegati alla stessa colonna.
In queste condizioni, un intervento non professionale può peggiorare la situazione, provocando perdite difficilmente risolvibili o generare rotture da pressione. Il rischio è di far uscire l’acqua anche in tempi successivi allo sciacquone, o di causare danni alla plastica interna della cassetta.
SK Idraulica: regolazione e sostituzione del flussometro a Milano
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