Difficilmente il proprietario di una casa, di un appartamento o comunque di un immobile in genere, si preoccupa di verificare la certificazione degli impianti di casa mentre il problema può presentarsi quando si vende un immobile perché è nel diritto dell’acquirente richiedere questo genere di documentazione ed è dovere del venditore produrla.
Ma come ottenere il certificato di conformità degli impianti idraulici?
La figura più adatta a rispondere a questa domanda è un idraulico a Milano se la casa si trova in questa città o nella sua Provincia, oppure un idraulico della zona nella quale si trova l’immobile.
Per iniziare, nel testo di questo articolo parleremo proprio di cosa bisogna fare per ottenere la certificazione dell’impianto idraulico ed approfondiremo il tema della dichiarazione di conformità degli impianti.
Il certificato di conformità degli impianti: certificare l’impianto idraulico
La certificazione di conformità degli impianti consiste in un documento che viene rilasciato dal tecnico o dall’idraulico che ha provveduto all’installazione dell’impianto in questione. La dichiarazione di conformità dell’impianto testimonia la totale rispondenza ed adeguatezza dell’impianto nel rispettare le norme vigenti, nonché l’adeguatezza nel rispondere a determinate specifiche tecniche.
Nella fattispecie dell’installazione degli impianti idrici, l’idraulico professionista a Milano, come in qualsiasi altra città d’Italia, che si occupa della posa è tenuto al rilascio del certificato di conformità.
Se l’impianto idraulico risale ad un periodo precedente all’anno 2008 la dichiarazione di conformità può essere sostituita con la dichiarazione di rispondenza impianto.
Dichiarazione di conformità impianto idraulico o dichiarazione di rispondenza?
La legge n°46 del 1990 poi sostituita con il Decreto Ministeriale n.37 del 22 Gennaio 2008 decreta la nascita della dichiarazione di conformità degli impianti, altrimenti detta certificazione di conformità.
Il fine del decreto è quello di riunire sotto un unico provvedimento diverse norme che concernono la sicurezza degli impianti atte a prevenire il verificarsi di incidenti domestici dovuti al cattivo funzionamento di questo o di quell’impianto.
Il decreto DM 37/08 ha introdotto la dichiarazione di rispondenza (DIRI) per gli impianti realizzati precedentemente all’entrata in vigore della legge ma questa certificazione differisce dalla dichiarazione di conformità (DICO).
La dichiarazione di conformità può essere sostituita con la dichiarazione di rispondenza esclusivamente quando la data di realizzazione dell’impianto è antecedente all’entrata in vigore del DM 37/08.
La dichiarazione di rispondenza ha valenza soltanto se rilasciata da un impiantista abilitato o, in alternativa, se il rilascio avviene a firma del responsabile tecnico di un’impresa abilitata che opera nel settore da almeno cinque anni. Per il rilascio della dichiarazione è comunque necessario, da parte del professionista certificatore, compiere accertamenti e sopralluoghi per la verifica della rispondenza dei lavori alla normativa impianto idraulico.
Diversamente, l’unico certificato di conformità degli impianti possibile nel caso di un impianto realizzato dal 2008 in poi è la dichiarazione di conformità. Laddove questo certificato mancasse è possibile contattare un professionista abilitato per la redazione di una certificazione di conformità da rilasciare dopo le dovute verifiche.
Il certificato conformità impianti è obbligatorio?
Lo è per legge perché descrive la modalità di realizzazione dell’impianto e le procedure messe in atto dall’installatore per la sua posa, pertanto, laddove non sia possibile contattare l’installatore originario è bene contattare un idraulico a Milano o nella zona in cui si trova l’impianto da certificare, per richiedere subito un sopralluogo e mettersi in regola.
Il certificato di conformità degli impianti deve accompagnare l’impianto anche quando questo viene solo modificato. La dichiarazione obbligatoria richiesta in questo caso è relativa alle sole modifiche effettuate e non all’intero impianto.
Quanto costa il certificato di conformità degli impianti idraulici?
Non esiste un costo specifico per l’ottenimento di questa certificazione ma, solo per dare un’idea, la spesa si può quantificare tra gli 80€ ed i 290€ per gli immobili di media grandezza e tra i 140€ ed i 490€ per gli immobili più grandi.
Il costo non elevatissimo permette di mettersi al riparo da possibili sanzioni anche ben più pesanti economicamente di quanto richiesto ai fini della certificazione, offrendo al contempo la possibilità di dormire sonni tranquilli.
Laddove il certificato di conformità fosse mancante è sempre possibile richiederlo ma si deve esibire: il progetto originario dell’impianto idraulico, l’elenco dei materiali impiegati corredati dai certificati di autenticazione, una copia di una visura della CCIAA relativa all’azienda installatrice.
L’intera nuova documentazione deve essere a firma del rappresentante legale e del responsabile tecnico dell’impresa che assume su di sé la responsabilità di apporre i timbri necessari affinché il documento rilasciato sia valido a termine di legge.
In caso di mancanza del certificato di conformità degli impianti o in caso di irregolarità, le sanzioni riguardano non soltanto il committente e quindi il padrone di casa, ma anche l’impresa che ha provveduto al rilascio della certificazione risultata poi irregolare. Per questo contattare un’azienda certificata, qualificata ed onesta nei costi come SK Idraulica è fondamentale, diffidando, di contro, da chi promette tutto a costo zero.
L’azienda è operativa H24 a Milano e Provincia ed è pronta ad intervenire 7 giorni su 7 per riparazioni idrauliche e termiche, sopralluoghi ed interventi di regolarizzazione dell’impianto idraulico con il rilascio della certificazione a norma di legge.