Quali termosifoni scegliere?

Nei freddi mesi invernali i termosifoni sono lo strumento per aiutarci a tenere fuori dalla nostra casa il clima rigido.

Ci permettono di riscaldare l’ambiente perché al loro interno gira acqua calda riscaldata in precedenza dalla caldaia da interno ed in questo modo la superficie di ogni termosifone propaga il calore acquisito all’ambiente circostante.

Ma i termosifoni non sono tutti uguali, quindi quali sono i termosifoni più efficienti?

Ci si pone questa domanda quando è il momento di sostituirne uno perché perde acqua e non è conveniente ripararlo oppure quando li sostituiamo tutti ad esempio in fase di ristrutturazione casa.

Come si calcola l’efficienza di un termosifone?

Si calcola sulla velocità che ciascun termosifone impiega per diventare caldo e quindi per propagare il calore all’ambiente.

Va da sé che la grandezza del termosifone e quindi il numero di elementi che lo compone, dovrà essere proporzionale all’ambiente da scaldare oppure in uno stesso grande ambiente dovranno esserci più termosifoni.

Quanti tipi di termosifoni esistono in commercio?

Si può dire senza tema di smentita che in commercio ci sono tre tipi di termosifoni che vanno per la maggiore che sono: i termosifoni in ghisa, termosifoni in alluminio, termosifoni in acciaio.

Quale scegliere tra questi per la nostra casa? Analizziamo insieme i pro ed i contro di ciascuno per trovare il nostro ideale.

Alluminio, acciaio o ghisa, quali tra questi sono i termosifoni che scaldano prima e che consumano meno?

Termosifoni in alluminio

Dalla loro parte i termosifoni in alluminio hanno il vantaggio di scaldare velocemente l’ambiente perché riescono ad arrivare molto presto in temperatura e sono poco costosi, quindi più economici di altri.

Anche il peso è a loro favore perché sono più leggeri di quelli in ghisa e quindi il montaggio ne risulta facilitato. 

Di contro però non riescono a trattenere a lungo il calore una volta spenta la caldaia, questo significa che nel giro di poco tempo smetteranno di cedere calore “gratuito” ossia rilasciato a caldaia spenta.

Se non è possibile beneficiare del calore “gratuito” va da se che per scaldare l’ambiente la caldaia dovrà rimanere accesa per tutto il tempo nel quale desideriamo che il calore arrivi in casa con un consumo maggiore di combustibile che di solito è il gas.

Aspetto manutenzione dei termosifoni in alluminio: questo metallo è soggetto alla corrosione dell’acqua e la corrosione può danneggiare il termosifone. Per preservare il radiatore sarà utile utilizzare un inibitore di corrosione che altro non è se non una sostanza atta a creare una membrana protettiva all’interno del calorifero così da proteggerne l’alluminio.

Termosifoni in ghisa

I termosifoni in ghisa hanno scritto la storia del caloriferi per uso domestico perché sono stati tra i primi a trovare posto nelle nostre case.

Uno dei pregi di questi caloriferi è che la ghisa è un materiale solido che risente molto poco della corrosione dovuta all’acqua ma teme la ruggine esterna per far fronte alla quale basta prendere un accorgimento semplice ed economico: riverniciare i termosifoni in ghisa periodicamente.

Un altro punto a favore dei termosifoni in ghisa è che, parimenti a quelli in acciaio, trattengono il calore molto a lungo pertanto, anche una volta spenta la caldaia, rimarranno caldi per molto tempo riducendo i consumi ed agevolando il risparmio energetico.

Di contro i termosifoni in ghisa impiegano molto tempo per raggiungere la temperatura ideale quindi bisogna far partire la caldaia con anticipo rispetto all’orario nel quale si vuole avere un ambiente confortevole.

Altro contro è che questi caloriferi sono pesanti e la ghisa è un materiale costoso di per sé per cui il costo di un termosifone in ghisa potrebbe non essere da poco rispetto ad un altro di altro materiale.